I dipendenti e gli ex dipendenti pubblici hanno da sempre la possibilità di accedere a trattamenti creditizi privilegiati, come i piccoli prestiti Inpdap. Oggi l’Istituto non esiste più, obietteranno i più informati, ma nel passaggio di competenze all’Inps è stato attribuito anche il compito di agevolare ai soggetti del pubblico l’accesso al mercato creditizio appunto.

 

Cosa sono, perché convengono (e a chi) i piccoli prestiti Inpdap

Considerata la frequenza con cui vengono richiesti, vale la pena allora provare a capire meglio cosa sono i piccoli prestiti Inpdap. Com’è facile da intuire dalla stessa formula, si tratta di prestiti di piccola entità e che hanno un piano di ammortamento di breve durata, massimo quattro anni. In qualche occasione ci si riferisce a questi come prestiti “garantiti”: le rate del prestito, infatti, vengono addebitate direttamente sulla busta paga mensile del dipendente. È, insomma, un prestito “sicuro” dalla parte di chi lo concede e che offre, però, tanti vantaggi anche per il richiedente. Chiedere un piccolo prestito (ex) Inpdap significa, infatti, chiedere un prestito a interessi veramente bassi rispetto alla media del mercato: proprio perché le rate vengono prelevate direttamente e automaticamente dallo stipendio del dipendente e perché il piano di ammortamento è di breve periodo, infatti, il rischio è abbassato e con esso anche i saggi d’interesse. In più, i piccoli prestiti Inpdap sono ormai prestiti che è possibile richiedere online, direttamente o tramite banche e istituti convenzionati ma comunque senza dover aspettare i tempi lunghi che richiedono invece altre forme creditizie.

 

Chi può accedere, insomma, a questo tipo di prestito? Ovviamente i dipendenti della pubblica amministrazione, degli enti locali e della scuola, il personale sanitario e quello di soggetti come Poste Italiane o Enam. È indispensabile, però, l’iscrizione alla Gestione Unitaria delle prestazioni sociali e creditizie e il richiedente deve rispettare altri requisiti come:

  • contare almeno quattro anni di anzianità di servizio;
  • avere un contratto a tempo indeterminato o un contratto a tempo determinato ma non inferiore ai tre anni, requisito indispensabile quest’ultimo soprattutto se si sta chiedendo la cessione del quinto.

Di Grey